Ecco come può influire sull’architettura 4.0.
Che cos’è lo smart working
Lo Smart Working è definito dal Chartered Institute of Personnel and Development come: “un approccio all’organizzazione del lavoro finalizzato a guidare una migliore efficacia ed efficienza nel raggiungimento degli obiettivi attraverso la combinazione di flessibilità, autonomia e collaborazione, puntando sull’ottimizzazione degli strumenti e delle tecnologie e garantendo ambienti di lavoro funzionali ai lavoratori”.
Come diceva Ovidio: “Ingenium mala saepe movent” ovvero le avversità aguzzano l’ingegno. Alcune aziende cercano di sfruttare in odo positivo questo momento di difficoltà e stanno lavorando affinché lo smart working diventi qualcosa di realmente produttivo e porti un giovamento a livello sociale, ambientale ed economico.
Molte di queste imprese manterranno e svilupperanno ancor più questa modalità di lavoro e ciò avrà delle ricadute sia sulla società che sulle singole aziende.
Le conseguenze sull’architettura 4.0
Se proviamo a guardare la situazione attuale dal nostro punto di vista ci troviamo a scoprire che lo Smart Working avrà implicazioni su tutti i temi gestiti dell’Architettura 4.0: benessere, immagine, tecnologia e sostenibilità.
Quali saranno le conseguenze?
- Gli spazi attualmente utilizzati come postazioni di lavoro verranno rivisti, in quanto in buona parte inutili.
- Lo spazio, così come le attività lavorative, diventerà più fluido e le sedi aziendali si trasformeranno in piccoli sistemi solari, nei quali le attività e le persone gravitano e si relazionano con nuove modalità.
- Meno postazioni e più spazi flessibili.
- Gli spazi potranno essere riconvertiti/trasformati con nuove finalità.
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Omnia mutantur, nos et mutamur in illis – Tutto cambia, anche noi cambiamo con le cose – Ovidio